Ho appena finito di seguire il primo seminario al quale mi ero iscritto, "Ethical hacking, unethical laws", tenuto da Stefano Zanero di Secure Networks e collaboratore di Sikurezza.org. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, ma devo dire che la presentazione è stata decisamente interessante, con alcuni spunti veramente importanti anche in chiave di collaborazione tra tecnici (comunità hacker)-politici e comunità weblog.
Si è iniziato dal caso Sklyvarov, il famoso russo arrestato, poveretto lui (e rimasto in galera ben tre mesi), per aver "craccato" un e-book in formato proprietario Adobe regolarmente acquistato, per poterlo visualizzare con il suo sistema Linux. Questo per mostrare la violazione del diritto al "fair use". La cosa aberrante è che Sklyvarov è stato arrestato e giudicato (poi rilasciato in uno scambio di prigionieri Usa-Cina) negli Stati Uniti nonostante il fatto che il "reato" sia avvenuto fuori dai confini statunitensi e non fosse previsto dalla legislazione russa.
Si è passati a trattare i vari Dmca ("E' proibito distribuire , sotto qualsiasi forma - anche un link - tecnologie che permettono di aggirare il copyright" - molto in soldoni), l'Hollings Bill, l'U.c.i.t.a, del progetto T.c.p.a (sito), del Patriot Bill after 11 settembre e di come si sia sfruttata in modo intensivo per raggiungere scopi ben precisi che in altri momenti non si sarebbero potuti raggiungere senza l'onda emotiva dell'attacco terroristico.
La parte più interessante, almeno per il sottoscritto, è arrivata alla fine del seminario, con il riferimento alla libertà di circolazione delle idee, del sapere e della conoscenza, come nel puro modello di "Repubblica della Scienza" descritto da Polanyi e Merton (aggiunta mia, Zanaro invece ha citato Galileo e il pericolo di tornare a un periodo ante-'600). E' qui che Zanaro ha parlato della necessità di "ripensare la nostra strategia di azione. Quello che sta succedendo nasce dalla scarsa competenza tecnica dei legislatori, ma anche dalla scarsa voglia dei tecnici di occuparsi di questioni politiche".
La risposta: Esperimento Caravita-Ronchi! A dopo, con il resto.

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